Il borgo storico di Ranzanico si trova lungo le pendici ghiaiose del monte Pizzetto e del monte Pler, a cinquecento metri di quota, disposto su di un terrazzamento geologico coperto da morene.

L’importanza storica di questo borgo è da attribuire alla sua peculiare posizione trovandosi su di una antica via, situata a mezza costa; un tracciato più recente riferibile al XV sec., venne realizzato dai gandinesi per trasportare le merci attraverso la Forcella di Ranzanico, in primo luogo lane e tessuti, verso la valle Camonica e la fiera di Bolzano.

Il territorio era già frequentato in era neolitica; rilievi di superficie, effettuati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, hanno infatti portato alla luce in varie zone dei crinali dei Monti Pizzetto e Sparavera ceramiche e punte di selce riferibili al neolitico.

Con la conquista del regno longobardo da parte dei Franchi, avvenuta nel 774, Bergamo diviene una Contea: Carlomagno donò ai Monaci di Tours i territori della Val Cavallina e della Val Camonica. Nell’anno 830, la “Charta Manifestationis” di Aucunda attesta la presenza di un villaggio di nome Brancanico. Ranzanico è segnalato come “Libero Comune” nel 1263, nello Statuto di Bergamo di quell’anno. Nel 1428, il territorio bergamasco passò sotto il dominio della Serenissima Repubblica veneta. Nel nucleo centrale del borgo si possono osservare tracce evidenti di originarie strutture fortificate, riferibili in particolare alla torre che si affaccia sulla piazza principale oltre che ad alcuni pregevoli portali in pietra. Vi invitiamo a spostarvi verso la Torre.

La costruzione della torre in pietra che sovrasta l’attuale piazza del paese è databile tra il XIII e il XIV secolo, coeva alle edificazioni storiche che potrete osservare anche nella vicina Bianzano. Probabilmente, servì al controllo dei traffici sull’antica via di comunicazione. Nel XV secolo il complesso era abitato dalla famiglia Bassi, risultante proprietaria di una … “casa cortivata, turrita, cilterata, porticata e ricoperta di piode!”  Cioè, una casa dotata di corte, torre, una stanza con soffitto a volta, utilizzata per stagionare prodotti agricoli come salumi e formaggi, portico e tetto con copertura in lastre di pietra. È probabile che la torre facesse parte di una struttura fortificata ben più complessa, come ad esempio un fortilizio, della quale si possono osservare le tracce a lato di via Silvio Pellico, dove, accanto alla torre, sorge un edificio caratterizzato da mura con pietre bugnate e da un portale in pietra in stile gotico edificato successivamente.

Il borgo ci racconta, attraversando le sue contrade quattrocentesche a Gromo, Piazzola, Piazza, Preda Grossa, Dosso Plano e Prato, l’affascinante stratificazione storica visibile nei portali, nelle costruzioni di edifici rurali e gentilizi che si alternano ai manufatti moderni. Ora vi proponiamo una visita alla parrocchiale di Santa Maria Assunta, collocata al margine del terrazzo di Ranzanico verso il lago d’Endine.

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